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Cita da Andrea su 7 Febbraio 2023, 9:39Per chi produce cereali, ma anche olivo, ortaggi a foglia, agrumi e leguminose, la sfida è quella di mantenere elevati livelli di produttività riducendo i costi di produzione. In questa già difficile equazione, gli stress ambientali rappresentano un fattore incognito ulteriore, che può allontanare gli agricoltori da un risultato produttivo soddisfacente. DRIN concime fogliare che è la soluzione per aumentare il vigore e la produttività.
Superare gli arresti di crescita ed aumentare le rese
Gli stress abiotici sono alterazioni del metabolismo di crescita delle piante, dovute a condizioni ostili che si manifestano nell’ambiente in cui esse vivono. Questi fattori ambientali avversi inducono shock fisiologici nelle colture, pregiudicandone lo sviluppo e riducendone il potenziale produttivo. I principali stress abiotici sono indotti da fenomeni quali siccità, salinità, temperature estreme, carenze di nutrienti, metalli pesanti ed eccessiva radiazione solare. Essi provocano la riduzione dei processi fotosintetici, inducono la denaturazione delle proteine e degli acidi grassi all’interno delle cellule, provocano invecchiamento precoce delle foglie e rendono le piante più vulnerabili agli attacchi parassitari (stress biotici). Sintomi quali clorosi, crescita stentata, avvizzimento e necrosi dei tessuti, rappresentano un primo – ma tardivo – campanello d’allarme. La prevenzione rappresenta la strategia più efficace per evitare l’inginocchiamento delle piante. In primavera, durante l’accestimento del grano, le condizioni climatiche possono mettere in difficoltà il metabolismo della pianta. Sbalzi termici, freddo, ed incostante disponibilità idrica possono mandare la pianta in deficit idrico-nutrizionale, impedendo la generazione di un buon numero di culmi produttivi. A questi spesso si aggiunge l’effetto collaterale del diserbo, che può bloccare lo sviluppo della pianta ed avere significative ripercussioni sulla resa. Tra la spigatura e l’allegagione, il fattore limitante è lo stress metabolico: le attività fisiologiche finalizzate al riempimento delle cariossidi ed all’accumulo proteico richiedono infatti un elevato dispendio energetico. Nel caso del mais, la semina precoce (necessaria per evitare la fioritura in periodi eccessivamente caldi) espone la coltura alle basse temperature. Il freddo causa alle piantine uno stress che ne aumenta la sensibilità agli erbicidi e ne arresta la crescita, con conseguente compromissione della resa e della qualità delle produzioni. In pre-fioritura, fioritura e post-fioritura, il mais è facilmente soggetto a stress idrici e nutrizionali che, associati alle elevate temperature tipiche del periodo, favoriscono lo sviluppo di micotossine (aflatossine, fumonisine, ecc.)Per prevenire gli stress che limitano le produzioni agricole, si è messo a punto il DRIN, un concime fluido organo-minerale ad azione nutrizionale ed antistress. Su frumento vengono consigliate due applicazioni: una nella fase di accestimento-inizio levata e la seconda alla spigatura. La prima applicazione viene comunemente fatta in abbinamento al diserbo e permette alla pianta di superare gli stress tipici della primavera ed avere pronto accesso ai nutrienti in una fase delicata della crescita. La seconda applicazione deve essere eseguita alla spigatura, momento cruciale per ottenere produzioni di qualità in quantità. Grazie alla sua formulazione azotata a lento rilascio DRIN sostiene la pianta fino alla completa maturazione. In questo modo si ottiene una granella con un maggior peso specifico e un maggior contenuto di proteine. Anche su mais sono previste due applicazioni. La prima all’inizio dello sviluppo vegetativo, in abbinamento con il diserbo, mentre la seconda in abbinamento con il trattamento per la piralide. Il primo intervento è particolarmente indicato per le semine precoci, in quanto la componente di glicinbetaina permette alla pianta di superare gli stress termici senza subìre arresti allo sviluppo. I due trattamenti permettono al mais di avere accesso ad una fonte di nutrimento azotata per un lungo periodo, supportandone quindi il pieno sviluppo e la produzione di una abbondante granella.
Per chi produce cereali, ma anche olivo, ortaggi a foglia, agrumi e leguminose, la sfida è quella di mantenere elevati livelli di produttività riducendo i costi di produzione. In questa già difficile equazione, gli stress ambientali rappresentano un fattore incognito ulteriore, che può allontanare gli agricoltori da un risultato produttivo soddisfacente. DRIN concime fogliare che è la soluzione per aumentare il vigore e la produttività.
Superare gli arresti di crescita ed aumentare le rese
Gli stress abiotici sono alterazioni del metabolismo di crescita delle piante, dovute a condizioni ostili che si manifestano nell’ambiente in cui esse vivono. Questi fattori ambientali avversi inducono shock fisiologici nelle colture, pregiudicandone lo sviluppo e riducendone il potenziale produttivo. I principali stress abiotici sono indotti da fenomeni quali siccità, salinità, temperature estreme, carenze di nutrienti, metalli pesanti ed eccessiva radiazione solare. Essi provocano la riduzione dei processi fotosintetici, inducono la denaturazione delle proteine e degli acidi grassi all’interno delle cellule, provocano invecchiamento precoce delle foglie e rendono le piante più vulnerabili agli attacchi parassitari (stress biotici). Sintomi quali clorosi, crescita stentata, avvizzimento e necrosi dei tessuti, rappresentano un primo – ma tardivo – campanello d’allarme. La prevenzione rappresenta la strategia più efficace per evitare l’inginocchiamento delle piante. In primavera, durante l’accestimento del grano, le condizioni climatiche possono mettere in difficoltà il metabolismo della pianta. Sbalzi termici, freddo, ed incostante disponibilità idrica possono mandare la pianta in deficit idrico-nutrizionale, impedendo la generazione di un buon numero di culmi produttivi. A questi spesso si aggiunge l’effetto collaterale del diserbo, che può bloccare lo sviluppo della pianta ed avere significative ripercussioni sulla resa. Tra la spigatura e l’allegagione, il fattore limitante è lo stress metabolico: le attività fisiologiche finalizzate al riempimento delle cariossidi ed all’accumulo proteico richiedono infatti un elevato dispendio energetico. Nel caso del mais, la semina precoce (necessaria per evitare la fioritura in periodi eccessivamente caldi) espone la coltura alle basse temperature. Il freddo causa alle piantine uno stress che ne aumenta la sensibilità agli erbicidi e ne arresta la crescita, con conseguente compromissione della resa e della qualità delle produzioni. In pre-fioritura, fioritura e post-fioritura, il mais è facilmente soggetto a stress idrici e nutrizionali che, associati alle elevate temperature tipiche del periodo, favoriscono lo sviluppo di micotossine (aflatossine, fumonisine, ecc.)
Per prevenire gli stress che limitano le produzioni agricole, si è messo a punto il DRIN, un concime fluido organo-minerale ad azione nutrizionale ed antistress. Su frumento vengono consigliate due applicazioni: una nella fase di accestimento-inizio levata e la seconda alla spigatura. La prima applicazione viene comunemente fatta in abbinamento al diserbo e permette alla pianta di superare gli stress tipici della primavera ed avere pronto accesso ai nutrienti in una fase delicata della crescita. La seconda applicazione deve essere eseguita alla spigatura, momento cruciale per ottenere produzioni di qualità in quantità. Grazie alla sua formulazione azotata a lento rilascio DRIN sostiene la pianta fino alla completa maturazione. In questo modo si ottiene una granella con un maggior peso specifico e un maggior contenuto di proteine. Anche su mais sono previste due applicazioni. La prima all’inizio dello sviluppo vegetativo, in abbinamento con il diserbo, mentre la seconda in abbinamento con il trattamento per la piralide. Il primo intervento è particolarmente indicato per le semine precoci, in quanto la componente di glicinbetaina permette alla pianta di superare gli stress termici senza subìre arresti allo sviluppo. I due trattamenti permettono al mais di avere accesso ad una fonte di nutrimento azotata per un lungo periodo, supportandone quindi il pieno sviluppo e la produzione di una abbondante granella.