Il periodo migliore per la dell’ potatura dell’olivo? Sempre più breve….
La potatura dell’olivo è una attività indispensabile per confermare un buon livello di produttività in quanto necessaria a rinnovare la chioma e a stimolare la fioritura e quindi la conseguente allegagione. La regola vuole che le piante di olivo siano potate nel momento di riposo vegetativo, che tradizionalmente coincide con il periodo invernale. In questa fase infatti la pianta modera il proprio metabolismo e quindi si possono effettuare tagli senza che ci siano conseguenze sulla sanità dell’organismo vegetale. Al contempo però la pianta potata può risentire delle gelate e dunque la finestra temporale si deve spostare sul finire della stagione fredda, quando i rischi legati al gelo sono minori. Negli ultimi anni però i cambiamenti climatici stanno rendendo la vita dei potatori meno facile. Gli autunni particolarmente caldi, gli inverni corti e i ritorni tardivi di freddo possono mettere in pericolo la produttività degli impianti. Il periodo di potatura dell’olivo cambia molto da regione a regione. In Salento, come in Sicilia, la potatura viene fatta contestualmente alla raccolta delle olive, in quanto il rischio di gelate è scarso, se non nullo. Nel resto d’Italia invece si effettua tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, comunque alcune settimane prima che inizi la fioritura. Più ci si sposta verso Nord più il periodo della potatura deve essere ritardato, in quanto il rischio di gelate è maggiore.. Temperature sotto lo zero possono infatti creare serissimi danni alle piante appena potate. I ritorni di freddo, deleteri per tutta l’agricoltura, lo sono anche per l’olivicoltura. Gelate primaverili, anche leggere, compromettono la fioritura. Ma gelate particolarmente intense possono anche nuocere alla salute delle piante appena potate. Come correre ai ripari allora? Sfortunatamente una soluzione non c’è. L’olivicoltore potrebbe spingersi più in là nella stagione con la potatura, per evitare che gelate severe compromettano le piante. Ma potature tardive rischiano di nuocere alla buona ripresa vegetativa. Bisogna quindi trovare un punto di equilibrio tra le esigenze organizzative aziendali, la necessità di potare le piante per regolare la produzione e le bizze del meteo che, purtroppo, sono sempre più frequenti. Fondamentali sono poi le “cure” post potatura, necessarie alla disinfezione delle ferite da taglio e al contenimento di malattie fungine. Uno dei mezzi più efficaci è quello di formulati di rame ad alta efficacia e con azione nutriente e biostimolante: il top di gamma per questo tipo di azione è il COOPER TOP dell’azienda Dom Terry, utilizzabile anche in agricoltura biologica e senza necessità di patentino per l’acquisto e l’utilizzo.