Biostimolanti e induttori di resistenza in Viticoltura.
La tutela dell’ambiente e della salute umana devono essere delle priorità nella gestione del vigneto: l’utilizzo di Biostimolanti e Induttori di Resistenza possono aiutare a limitare l’uso di fertilizzanti e fitofarmaci di sintesi.
Ad oggi,però, i Biostimolanti\Induttori di resistenza si trovano in una “Zona Grigia” della legislazione e sono collocati nella categoria dei fertilizzanti.
Una nutrizione corretta del terreno con apporto di macro e micro elementi è fondamentale per avere una pianta equilibrata e una produzione di qualità se si apportano gli elementi minerali secondo le necessità delle piante e le caratteristiche del Terroir.
L’uso di fertilizzanti fogliari ha dimostrato un grande aiuto nelle correzioni di carenze e come pratica annuale di supporto alla nutrizione della pianta ma la conoscenza e l’uso di sostanza ad azione Biostimolante può dare importanti miglioramenti a livello qualitativo e quantitativo nella produzione agricolo e vitivinicola.
Il meccanismo di azione di questi composti è basato sull’aumento dell’attività metabolica delle piante che permette di migliorare l’efficienza di assorbimento dei nutrienti, presenti nel terreno e forniti con le concimazioni.
In questo lavoro sono stati analizzate:
– le sostante Umiche che regolano numerose proprietà fisiche e chimiche del suolo e sono in grado di influenzare il metabolismo della pianta;
– gli Estratti di Alghe, tali estratti possono contenere macro e microelementi, aminoacidi, vitamine e sostanze simili ai fitormoni naturali che influenzano il metabolismo cellulare, contribuendo ad un aumento di crescita, di produzione e di difesa della pianta. Gli estratti di alghe presi in esame sono: estratti di Laminaria digitata, che mostra indurre resistenza nei confronti di Botrytis cinerea e Plasmopara viticola, l’estratto di Ulva armoricana aiuta nei confronti dell’oidio, altri estratti come Ecklonia maxima e Ascophyllum nodosum possono essere utili nell’associazione ad altri principi attivi per combattere sia peronospora che oidio;
– gli Idrolizzati Proteici, costituiti da peptidi a catena più o meno lunga e L-amminoacidi (AA) liberi. La loro azione dipende molto dalle caratteristiche delle molecole, hanno importanti effetti sulla fisiologia della pianta e sulla qualità dei frutti. I principali idrolizzati proteici citati sono: estratti di Erba Medica, Epitelio Animale e estratto di Fabacee, ognuno ad azione stimolante sulla pianta, con vari effetti.
Esiste, poi, la categoria dei corroboranti che include sostanze diverse da agrofarmaci e concimi e che si presta a includere anche gli induttori di resistenza, sostanze naturali che aiutano la difesa della pianta dai patogeni, con meccanismi d’azione chimico-fisica e meccanica, a seconda del prodotto, utilizzati come coadiuvanti, fungicidi o insetticidi di origine naturale.
Importanti studi sono stati fatti sul Mal dell’Esca e sull’utilizzo di biostimolanti in vigneti con piante affette da tale patologia con sintomo evidente non ha fornito risultati incoraggianti, però i dati ottenuti non escludono una possibile evoluzione delle ricerche limitatamente a impianti giovani, possibilmente esenti dalla malattia o almeno non ancora interessati da manifestazioni sintomatologiche, allo scopo di approfondire eventuali effetti associati a una maggiore resistenza della pianta alle infezioni. Come ogni prodotto, questa categoria di sostanze di origine naturale ha bisogno di molte sperimentazioni e prove in campo, ma dai primi risultati potremmo essere abbastanza fiduciosi sul loro contributo.