Combattere la botrite e non lasciare residui nell’uva?
La botrite, o muffa grigia, è una malattia causata dal fungo Botrytis cinerea che interessa un gran numero di colture, tra cui la vite. Ad impensierire i viticoltori sono gli attacchi ai grappoli, che in particolar modo a fine stagione possono portare a perdite anche consistenti di produzione e a uno scadimento della qualità del prodotto. La difesa viene affidata a prodotti fungicidi tradizionali, ma la richiesta pressante da parte della filiera di produrre uve a ‘residuo zero‘ ha messo i viticoltori di fronte ad una nuova sfida. In loro soccorso arriva Byotil, un fertilizzante induttore di resistenza che con la sua attività fungicida e battericida (di origine naturale) è efficace nel contrasto della B. cinerea e marciume acido e non lascia alcun residuo sugli acini in vendemmia.
Botrytis cinerea, la difesa in tre momenti chiave
La muffa grigia trova le condizioni ideali di sviluppo in presenza di elevata umidità e prolungata bagnatura fogliare. La fase più a rischio è quella successiva all’invaiatura, quando solitamente le condizioni ambientali sono caratterizzate da più frequenti precipitazioni. In questo stadio fenologico inoltre il grappolo è maggiormente recettivo, in quanto la buccia si assottiglia e nella polpa cresce il tenore degli zuccheri a discapito degli acidi. Se le condizioni ambientali lo consentono e la difesa non è stata tempestiva, la botrite produce abbondante muffa grigia che si espande trasformando anche l’intero grappolo in un ammasso marcescente. Un danno enorme per il viticoltore che deve rinunciare in tutto o in parte alla vendemmia.
Ci sono poi altri due momenti critici per la botrite. Il secondo è la fioritura, fase in cui il fungo può svilupparsi a carico degli organi fiorali, che sono poi fonte di inoculo per le infezioni successive. Il terzo momento fondamentale è la pre-chiusura del grappolo. Se infatti le spore del fungo penetrano all’interno del grappolo prima che questo si serri, la botrite si può sviluppare indisturbata, al riparo da eventuali trattamenti fungicidi.
Per venire incontro alle esigenze degli agricoltori, che sono incentivati a produrre uve e vini a basso residuo o a residuo zero, si è sviluppato Biotyl, nutriente di origine biologica a base di Bacillus subtilis, di 3 ceppi differenti.
Avendo un’origine naturale Biotyl non ha tempo di carenza né Limiti Massimi di Residuo (LMR). Significa che il prodotto può essere raccolto, volendo, anche poco dopo il trattamento. Biotyl non imbratta la coltura, e non è irritante.
Adoperato alla dose di 2 litri ad ettaro, Biotyl assicura anche il controllo del marciume acido ed è miscibile con i principali agrofarmaci presenti in commercio, tranne quelli a base di rame. Inoltre è rispettoso dell’entomofauna utile (compresi api e bombi) e non dà alcun problema alla vinificazione in cantina.